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14 febbraio

 

Beppe insolitamente tardava, era uscito appena alle otto.

Giuditta si preoccupava, non erano da lui questi ritardi. Pensava: si sarà perso nella ricerca di qualche fiorista, in un centro commerciale, di sicuro sarebbe arrivato con un pacchetto infiocchettato.

Pioveva incessantemente quel 14 febbraio, lì. Giuditta di suo non era ansiosa, ma dopo averlo ripetutamente chiamato al telefono personale, lui, il Beppe non rispondeva.

La cosa solleticava l’ inquietudine a chi attendeva, così come l’onda sospinta dal Maestrale, si facevano strada, il dubbio con l’incertezza. Si sa, l’indugio, quando l’incertezza sovrasta, non è da donne; come il dire di non aver tempo da perdere.

Tuttavia indagare nel banale dettaglio, apparteneva in generale proprio al genere femminile.

Oggi poi, tutti sono indagatori professionisti.

La scuola viene dai polizieschi televisivi, con la connessa dose di violenza, tengono allertato il pubblico inclito allo spettacolare che con lo stimolo delle curiosità, reca con se la violenza quasi fosse argomento pedagogicamente predisposto.

Giuditta, donna scaltra, in luogo di partire, munita di ombrello, alla romantica ricerca del Beppe, inizia una minuziosa verifica delle prove.

Voleva verificare le tracce o le prove lasciate dal presunto fuggiasco.

Si stupiva mentre nel solito cassetto, del mobile all’ingresso di casa, trovava il primo indizio.

Lì, aveva mollato il portafogli, nessun euro, né carta moneta, nemmeno un centesimo nell’apposito tacco. Documenti e carte in ordine. Questo dimostrava che, senza documenti, il riconoscimento. una volta rintracciato, si rendeva arduo.

L’accurata ispezione avveniva prima di rivolgersi all’autorità.

Cercava di analizzare dove il fuggiasco potesse essere andato: inconsueta sembrava essere la circostanza.

Si consolò, senza crederci: avrà preso il denaro contante per camuffare il suo gesto di generosità, arriverà di sicuro con un dono, concludeva, ma anche può essere scappato, fuggito, tormentato come è, da mille interessi secondo lui.

Le donne – da sedicenti concrete – i mille interessi li giudicano stranezze o al peggio bizzarrie, tuttavia le strane presunzioni di uomo probo, altro non erano che i naturali, assai normali vizi di genere, ma a lei sembravano follie da vecchio.

Giuditta donna di casa, tornava a pensare interrogandosi: é più importante che Beppe torni a mani vuote o che ritorni con un dono?

La pioggia insolente continuava la sua danza e il tempo si accaniva a passare, mentre l’ansia cresceva senza sosta.

Suonarono alla porta, pensò all’abito del lutto, era l’annuncio tragico, era certa, il tocco del campanello era stato deciso, insolito per un Beppe abitudinario e monotono come quello che conosceva da quaranta e più anni.

Si trascinò da vedova al visore e vide una presenza camuffata.

Ben si sa, con il brutto tempo anche la telecamera a colori dell’ingresso riprendeva le sfumature del grigio, sfumava le immagini.

Così raccattava il coraggio a due mani e, avvicinandosi all’uscio, prima di rispondere all’interposto fono e toccare la serratura, incatenava accuratamente le maniglie al muro, per ragionevole prudenza. Aprì.

Apparve dallo spicchio del portone, bagnato come un subacqueo, bello come il sole, il presunto fuggiasco.

Nulla sorreggeva con le sue mani, mentre si stupiva delle misure adottate da una spaventata Giuditta.

Finalmente con i piedi in casa, Beppe, esordì turbato chiedendo le ragioni di tanta agitazione:<> Giuditta subito a spiegare <> Beppe sapeva bene che, quando gli davano del lei in casa sua, governava la burrasca, o al meglio mare agitato ma si consolò pensando: “piove a dirotto e con il brutto tempo un po’ di burrasca è nel conto”.

Giuditta continuò <> Era necessaria una risposta candida:<> Giuditta:<> Ancora:<>. Infuriata:<> Beppe lesto rispose. <> Giuditta:<>. Beppe: <>. Il fuggitivo o presunto tale s’avvia al guardaroba trova giacca e telefono. Pone prudente un quesito: <> Furiosa: <> Lesto il Beppe: <> Scatenata Giuditta: <> Beppe:<> Giuditta allora, e solo allora dovette prendere atto che se pioveva non era la giornata adatta.

Una cosa non è ben accolta se non è benedetta e la pioggia abbondate non è la benedizione.

L’apocalittico è dentro di noi: e se è un male, una droga, in certe dosi naturali, é necessaria quanto l’endorfina.

Pubblicato inAmore

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