Raggiunte le sponde del mare, d’improvviso non ho scritto più.
Su quella spiaggia coperta di rena sottile ho percorso gli ultimi metri fino ad una conca di acqua verdeggiante, a tratti scura, dai fondali sabbiosi.
I miei piedi accolti dal morbido affondo, mi faccio largo tra i flutti, sento lo sciabordio, vedo gocciolare le mie mani mentre si muovono.
La mente giunta qui come compressa, una scatola empia come un vecchio televisore sempre accceso, che gracchia notizie tutto il di, che ripete come un disco rotto fatti che nessuno ascolta più.
Giunta qui ho svuotato il sacco, buttato al vento che spira forte nel mattino pensieri come pesanti fardelli, problemi diventati ali di bianchi gabbiani.
La linea blu dell’orizzonte come un obiettivo da raggiungere, come la dimensione netta fin dove il pensiero può arrivare.
Perché 644?
Questo numero è la pagina scritta questa mattina, in un’alba di platani frondosi, tra il dondolio di fianchi di barche, alberi maestri senza bianche vele. Una madonna di bronzo nero protende le sue braccia amorevoli verso il navigante che arriva al porto.
Tanta quiete, solo questa già ti riconcilia con te stesso.
Rimarrà un mistero insoluto a quale “pagina scritta questa mattina” si riferisce il numero che titola la tua storia (a proposito: bentornata!)..Posso dire una cosa: NON si riferisce alle tue pubblicazioni sul Blog
Non sono, infatti, ancora 644 le storie che hai scritto per il Blog: ad una rilevazione recente esse ammontavano a (solo) più di 380. Direi il numero giusto per una persona che ci segue da sempre e che si fa compagnia scrivendo e lasciando tracce del suo essere.
Tracce sempre più sofisticate.
A majora, compagna fedele di Contame!
Sono tornata Pier! Mi sono liberata della mia veste da ufficio e mi sono trovata su questa spiaggia a scrivere il racconto numero 644…, perché tanti ne ho scritto, a volte solo piccole bozze incompiute da finire in un momento migliore….un forte abbraccio Carla