Accadde.
Quel che invano sperai mattino e sera, avvenne.
Fu una sera di Maggio, una sera di pioggia intensa con raffiche di vento fuori stagione, sotto un ombrello instabile che oscillava a destra e a manca sfidando ogni principio della fisica gravitazionale.
Non si sà se fu per improvviso amore o per lunga stanchezza.
Aprì gioiosamente le labbra e rispose: “Proviamoci”. Quindi. Checche se ne dica anche io avevo la “mia ragazza”. Non mi restava che suggellare l’avvenimento con il fatidico bacio.
Facile a dirsi. In questo nobile Paese non esiste ancora una scuola specializzata che insegni a dare o a ricevere baci.
Per me il primo bacio.
Eppure è qualcosa che deve restare storico, leggenda, da raccontare ai nipotini nelle lunghe sere d’inverno. In realtà non attesi l’avvento del miracolo, mi esercitai con un certo impegno da solo, davanti allo specchio ogni mattino. Non tantissimi giorni, fino a quando fui sorpreso da mia madre durante la mia migliore e più riuscita performance. Cambiai strategia ricorsi allo studio degli amori romanzati ma non ebbi molta fortuna, mi capitò quel certo Bergerac solo perché citò oltre al suo naso anche un concetto astratto del bacio.
Poverino lui del bacio sapeva ancor meno di me, aveva esercitato tramite terzo dal
nome Cristiano solo perché costui aveva un naso meno grosso del suo. La mia neo
amata fanciulla aveva nome Addolorata e nell’attesa, lunga ed imprevista, aveva ormai
spento ogni entusiasmo e placato tutti i bollenti spiriti.
Si vide in una mistica apparizione coma la novella Monaca di Monza. Aveva ormai perduta ogni speranza quando io ebbi quel benedetto colpo di genio ” STASERA TI BACIO” dissi. Parole dal sen fuggite, dette con enfasi, autorevolezza e molta decisione. Forse molta decisione, a lei pervenne come una minaccia più che come una promessa. Ormai non avevo più alternative se non quella di fuggire notte tempo in un Paese straniero dove non veniva concessa l’estradizione.
Passai dalla cultura al cinema. Immaginai Bogart mentre piega a semicerchio la bella
Bergman. Da scartare subito, non ho il fisico adatto, atleticamente fuori dalla mia portata.
Si fece improvvisamente tardi, era l’ora convenuta. Fuori il tempo si manteneva stabile e
Maggio faceva il suo dovere primaverile. Per cui ci vedemmo, ci incontrammo, ci incamminammo lungo una stradina di campagna che porta in una sorridente località detta del Belvedere.
Sorrisi con incertezza ed ella si attaccò alla mia mano. Io avevo un andamento andante,
moderato ma non troppo, lei un andamento allegro ma non troppo. Il cielo intanto cominciava a coprirsi di nubi a pecorelle preludio di pioggia a catinelle. Eravamo quasi arrivati, non so dove, quando avvertimmo un silenzio improvviso, un quasi buio che ci sospinse per timore uno di fronte all’altro.
Ci guardammo negli occhi con tenerezza, quasi con paura.
Un fulmine squarciò il cielo in due. Un boato, potente ci terrorizzò. Ci avvicinammo ancora di più,
la baciai in un tentativo estremo di coraggio, mi baciò, ci baciammo.
La pioggia si fece intensa, fitta, calda, umida. Fummo sfiorati da una certa felicità, da uno stato di beatitudine, da un bisogno fortemente ancestrale e come per incanto udimmo entrambi il suono celeste delle campane.
La testa mi faceva male, ero su una giostra impazzita ma le campane mi inseguivano sempre più forte, più prepotenti, più vicine.
Molto vicine erano le campane della Chiesa del Carmine. Era l’ora della preghiera .
La pioggia ebbe pietà di noi , smise.
Un timido sole fece capolino e fummo innocentemente felici.
nell’immagine, Paolo e Francesca di Francesco Hayez (1791-1882)
Ci sono baci indimenticabili ( come il tuo ) altri che si vorrebbero dimenticare, legati a ricordi non sempre belli. Ma il bacio, in se, porta a un intima comunione di sensi, raggiunge l’anima e fa battere ogni nervo del nostro corpo. W i ba giusti, desiderati, dati per amore a chi ci ha dato amore.
Grande Salvatore! Hai risvegliato emozioni lontane e dimenticate, sempre belle e struggenti. Le ansie la paura e la tenerezza del tempo…..
Un ricordo bello e tenero, una ingenuità dei sentimenti che riaffiorano dopo un lungo viaggio… davvero bello il tuo racconto, e mi piace anche quel tuo pizzico d’ironia che spegne una dolce malinconia d’amore e di adolescenza vissuti. Bravo davvero, non solo belle parole, ma anche emozioni e tenerezza infinite. <3
Un ricorfo dolce.rivissuto nel tuo racconto perché lo conservi nel cuore, . è un momento magico il primo bacio di solito si vive durante il primo amore, è una stagione della vita che più delle altre rimane vivo e suscita molta emozione wuando si riporta alla mente..Sai descrivere benissimo i ricirdi ed io li vivo con te