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Amore acerbo

Questa è una storia triste di un amore giovane, che non conoscerà futuro perché lui ama lei ma…
Ti vengo a prendere al lavoro, dobbiamo parlare… e sento che mentre mette giù la voce le si incrina. Lei è Norma è la mia donna. È bruna, alta e ha un bel portamento. Mi sono innamorato di lei guardandola mentre allestiva la vetrina del suo negozio. Era lì in piedi e di spalle che infilava abiti alla moda ai manichini. Io mi son fermato ad osservare e lei ad un tratto si è girata. Mi ha visto riflesso nello specchio dietro che guardavo. Aveva lo sguardo interrogativo e un po’ divertito. Le ho sorriso, portavo i capelli lunghi che mi andavano sugli occhi e lei mi ha salutato con la mano. Era bellissima. Sono tornato l’indomani e lei era al bancone che serviva dei clienti. Mi son fatto coraggio e sono entrato. Non mi ha visto e mi son messo a guardare dei guanti esposti. I clienti sono usciti e lei mi ha chiesto cosa mi occorresse. L’ho guardata come se fosse preziosa e le ho detto a voce bassa , senza alzare gli occhi: Voglio te. Lei ha riso, ma poi per non offendermi si è ripresa e ha detto che non aveva capito. Da quel giorno ho cominciato ad aspettarla alla chiusura del negozio. È cominciato il nostro amore , lei mi ha insegnato ad amare, ad amare lei.Lei ha il doppio dei miei anni, ma non importa , crescerò per lei per farla felice. Poi quella telefonata e l’appuntamento. E quell’incontro che non è stato come gli altri. Mi è mancato quell’abbraccio stretto in auto, il motore spento e i suoi baci e le sue dita tra i miei capelli. Potresti essere mio figlio …. E così chiude lo sportello su un amore acerbo che voleva diventare solo suo, una triste sera di novembre e tante lacrime di delusione dietro quei vetri appannati.

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