Una tortora tuba nel silenzio del mattino.
Il solo splende e l’aria è tersa, dopo la pioggia rigenerante.
Lei è ora ferma, immobile, sul davanzale.
Le mie briciole l’hanno attirata.
Ci guardiamo negli occhi, come vecchie conoscenze…
Mi riporti indietro, cara amica del cielo, a quando, come ora, aprivo altri balconi, e la mia faccia amava esporsi spensierata al vento, dopo il risveglio.
Respiravo, sicura della mia giornata, certa del mio da farsi quotidiano.
Sei sempre presente nelle mie stagioni, che variano, di lustro in lustro.
E tu sola conosci cosa è cambiato in me, giacché mi cerchi e mi trovi in ogni dove.
Mi dici che qualunque giorno è bello, che qualsiasi età è singolare, che ciascun momento è importante.
Tu, che sosti sui fili della luce, e vedi lontano, che annusi i desideri di tanti, appoggiandoti di quando in quando sulle loro dimore per spiarne i pensieri, tu sai che non vale la pena rimuginare e mi chiedi di volare, nonostante tutto.
Libera, tu conosci tutti i colori dell’arcobaleno quando sali, e saggiamente mi rincuori, quando scendi.
Io ti ascolto, per la fede che porto nelle creature come te, sollecite alla loro natura priva di sogni proibiti ed inutili, ma ricche di gioie vere e possibili.
Sì, in questo mattino limpido, raccogli e assaggia le mie briciole, e rendile forti.
Immagine dal web.
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