Rotolavo nel fresco prato verde e mi inebriavo di rugiada, davanti a me le grosse zampe pelose del bianco coniglio che saltellava ovunque senza posa. Alla fine stanca di seguire quel suo insensato vagare, mi ritrovai inghiottita da una buca che mi faceva scivolare giù nel fondo. Senza riuscire a proferire suono sentivo questa forza inglobarmi nel vuoto e nell’oscurità. Ero io e il mio bagaglio pesante che opprimeva le mie spalle diventate fragili ali. Come potevo liberarmi se non cadere in un oblio ? E così fu. Precipitando quelle pareti nere e rugose cominciavano a prendere colore mischiato al rosso delle mie passioni, che pulsavano all’impazzata come il battito del cuore, come innamorato alla vista del volto amato,come neonato che sorride al sorriso della madre. E poi fiotti di azzurre cascate, onde di acqua salata in cui calavo la testa e i capelli. Ne riemergevo grondante con la chioma di sale e di mare, nella rete conchiglie e pesci. Questo magico bagno mi alleviava il corpo e i pensieri e mi sembrava più bello persino quel precipitare. Leggera, con quelle ali di seta mi svegliai su una spiaggia di sabbia dorata, una nube di gabbiani salutò dal cielo il mio battito di ciglia… fu un istante di magia è una favola fantastica si concluse al mio risveglio nel mondo.
Come se fossi Alice
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