Salta al contenuto

Corridoio

Mi ricordo come mi sono sentita quel giorno, di fronte a lui, che solo volgendo di sbieco lo sguardo faceva una radiografia completa del mio corpo.
Come se la veste leggera non esistesse, a coprirmi.
Cercai di distrarmi, giocherellando con le mani, attorcigliando il nastro del vestito, quindi arricciando i capelli, poi accavallando le gambe. Ma era inutile. Fisso su di me.
Speravo nel mio turno, osservando ossessivamente lo schermo delle prenotazioni. Ma molti mi precedevano.
Non sapevo quale fosse il suo numero. Lo teneva forse stretto nel palmo, o nella tasca? Perché era in piedi? Perché non trovava un posto, lontano da me?
Verdi i suoi occhi, screziati alla luce del sole che entrava dalle finestre, rivolto alle quali per un istante si distraeva, quasi a voler far finta di niente.
Ma poco dopo, di nuovo il micidiale coltello di lunghe ciglia nere penetrava nella carne.
Un brivido, e un sorriso di circostanza verso la signora seduta vicino, che però non mi parlò, non mi salvò.
Una sedia bianca, che diventava brace, incandescente, su cui non mi era più possibile stare ferma.
Mi alzai, facendo svolazzare la gonnellina sgualcita, per cancellare l’orma del tempo infinito nel quale mi ero sentita immersa in pochi secondi.
Un corridoio fiancheggiava la sala d’attesa, e cominciai così a camminarvi, su e giù, su e giù…
Ecco, anche lui mi raggiungeva… Ma mi tirò dritto.
Non c’era più, sparito!
Era stato solo un bizzarro sogno, una frivolezza accattivante, un fraintendimento, di certo.
Il cuore si calmò, al ritmo dei passi, e smisi di pensarci, mi imposi di smettere, riflettendo invece sugli impegni del giorno, dopo la visita per cui presto mi avrebbero chiamata, su quel dolore continuo….
Finalmente, entrai nell’ambulatorio, e la mia mente si porse cortesemente alle parole del medico, di cui osservavo distratta le labbra muoversi meccanicamente, mentre dicevano: “Si, già oggi, tra poco, attenda…”

“Prego signora, si accomodi, e si stenda, tra cinque minuti iniziamo…”, disse una voce.
Mani calde sul mio corpo, che si lasciò plasmare dal massaggio, mani tenere contro la mia pelle morbida…
Rimedio al dolore, rimedio per tutto…

Quando mi girai, fu buio, perdendomi tra le ciglia lunghe e nere, e il verde…

Immagine dal web.

Pubblicato inDonne

Commenta per primo