LUCIO DALLA INSPIRED
OPERA IN CONCORSO
Lui era lì, al di là dello stesso mare
mentre quella sera pensava al suo Caruso,
lì seduto, allo stesso Pianoforte, intonò il suo canto,
in quella notte nata lì per caso, in mezzo
al mare di Surriento.
Immaginavo un uomo tutto solo,
solo in quella stanza,
che per ammazzare una amarezza
di un motore andato in fumo,
tirò fuori quel suo gran bel canto.
Un ricordo di una serata
non buttata al vento,
lì in quella tormentata notte di Surriento
Mentre io quella mattina,
al di là dello stesso mare,
là dove la collina di Posillipo
scende fino a volerlo amare,
lì seduto, tutto solo su uno scoglio,
mentre a lui pensavo,
incominciai a intonare il mio canto.
Tra la scia di una vela,
e la foschia di un cielo ancora triste,
spunta là, tra una nuvola, la tua Surriento
attaccata ancora a quel ricordo,
di quella notte, dove là, il tuo canto,
accompagnato dalle note, dello stesso Pianoforte,
si alzarono al vento
in cerca di quell’amico che lì non c’era.
Uniti ma divisi, dallo stesso mare
ti vedevo lì, solo, triste, e stanco
ma seduto ancora a quel Pianoforte.
Da quello scoglio immaginavo,
quella tua notte là a Surriento,
dove non si à mai spento il tuo canto.
Ora sei lì in Paradiso
insieme al tuo Caruso
ad intonare sì Piazza Grande,
ma con i cuori rivolti là a Surriento
dove non si è mai spento il vostro canto.
Mentre io, seduto ancora su questo scoglio,
davanti al nostro mare,
canto, e ricanto, come te, da solo…ancora il mio canto
Immagina di copertina: da Il Giornale di Napoli
Bellissima
bella complimenti