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Due anelli

Ho sempre portato due anelli d’argento, di una marca particolare che mi piace moltissimo, che lui mi ha regalato in due occasioni diverse. Su mia indicazione, lo ammetto: sono una donna e quindi esprimo ad alta voce i miei desideri…
Comunque sia, erano per me un piccolo tesoro, testimonianza di attenzione e amore.
Per questo erano gli unici gioielli che non toglievo mai.
Come capita nelle migliori famiglie, qualche giorno fa, ci siamo arrabbiati e, litigando e reagendo troppo istintivamente, come solo io so fare, ho buttato dal finestrino dell’auto in corsa i miei adorati monili. Volati via!
Lui sembrava non averci fatto caso: silenzio sulla vicenda…
Tornata a casa, è iniziata la mia disperazione.
Nei giorni successivi, toccavo gli anulari con il pollice, come si fa per girare gli anelli, con gesto involontario, quando li si indossano abitualmente. Ma loro non c’erano, non c’erano più, e ogni volta mi prendeva un magone profondo, che mi costringeva a pensare ad altro.
Oltre alla mancanza dei preziosi doni, mi interrogavo su cosa lui pensasse della nudità delle mie mani.
Ma continuava a tacere, perciò mi dicevo che davvero, forse, distratto come sempre, non si era reso conto dell’accaduto.
Aprivo i cassetti, provavo altri anelli, ma nessuno bastava a colmare il vuoto e il dispiacere, e poi lui avrebbe notato, a quel punto, che ne indossavo solo altri e avrebbe potuto chiedermi perché.
Essendo ormai una doppia questione, afflizione per la perdita e timore che lui potesse offendersi, ho deciso di cercarli in internet, per ricordarne il nome, vedere se fossero ancora in commercio e di lì a poco ricomprarli.
Rimaneva il fatto che i nuovi non sarebbero stati proprio quelli ricevuti e avrebbero risolto solo la seconda questione, e non la prima, quella affettiva.

Poi, ieri, seduti ad un tavolino per l’aperitivo, per un momento del tutto lontana dal pensiero ossessivo, lui mi chiede, a bruciapelo:
– E i tuoi anelli?
Leggermente imbarazzata, ma quasi sollevata, gli dico gentilmente:
– Non farmici pensare, ti prego…
Ma continuo, e gli dico che da qual giorno ho un nodo in gola, che ero legatissima a loro e che avevo già cercato il modo di ricomprarli, ma che…
Mentre parlo, affranta, lui apre il palmo: ha in mano i miei anelli!

Non potevo crederci: un sogno, un miracolo, cosa?
Aveva visto bene, ed era tornato a cercarli,… e li aveva trovati!
Mi ha anche confessato che voleva aspettare parecchio prima di darmeli, ma aveva ceduto.

Va bene, non lo farò mai più!

Immagine dal Web.

Pubblicato inAmore

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