Alla dogana le chiesero se avesse qualcosa da dichiarare e lei con la sua aria snob rispose: Nulla, solo effetti ed affetti personali. Il doganiere si impetti nella giacca blu marine e la guardò interrogativo e vagamente sospettoso. Lei si strinse nelle spalle e nel suo paltò color fucsia .”Signore, cosa vuole che siano, i vestiti e i diari di una donna che viaggia per tornare a casa?” L’uomo d’un tratto s’intenerì e guardando quel bel viso e quegli occhi mesti ma ridenti, le mormorò a mezza voce:”Può andare, signora e buon Natale”. Lei raccolse la sua valigia e con un sospiro la tirò giù facendosi largo tra la gente che cercava di recuperare i bagagli. Pensava andando avanti che era veramente pesante quel suo bagaglio. Cercò di ricordare cosa avesse messo e soprattutto quanto, per renderla così ingombrante. Sicuramente aveva portato gli stivali quelli per camminare anche nella neve, perché a Natale ci vuole la neve, le palline rosse, le stelle e gli aghi di pino . Poi aveva messo una sciarpa calda, lunga da avvolgere al collo e anche alle spalle perché intimità e calore fanno bene al cuore. E poi aveva portato un ciondolo luccicante da appendere all’albero, un monile nuovo e scintillante di buon augurio per tutti. A chi aspettava la speranza, una finestra da cui affacciarsi nei giorni di sole, a chi voleva incontrare l’amore una serata di luna e stelle, a chi non provava più emozioni la gioia di un dono inaspettato. La donna trascinava la valigia e nel mentre perdeva un po’ del suo contenuto. Lasciando speranze, piccole e grandi illusioni, una piccola luce, una canzone per far vibrare il cuore. E quel dono così grande che da sempre ci mette il cuore in pace, per tutti l’amore.
Effetti personali
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