Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli,
un bisogno di migrazione,
una vitale necessità di sentirsi altrove.
Marguerite Yourcenar
Non so perché tutto mi commuova.
Sarà la fatica, la rabbia trattenuta, il dover andare avanti nonostante tutto e tutti.
Sarà che il cielo non sembra più avere lo stesso colore e l’aria lo stesso profumo.
Mi spezzo percependo l’inutilità delle azioni e la vanità delle parole.
Tutto è evanescente e le certezze sono scomparse.
E’ proprio vero, Vita, che “di doman non c’è certezza”.
Ho scoperto l’inconsistenza delle cose e quanto siano fluttuanti e inafferrabili i sogni.
E’ il divenire indistinto che mi procura timore e annulla le mie percezioni.
Come in un brutto sogno, vago, mi immergo, riaffioro e poi ancora respiro.
Ma per quanto, ancora?
Quale verbo, bacio, abbraccio ancora mi dirà che sono io?
Sai, sono fortunata, perché anche tu, come me, credi che tutto sia stato vero, anche se ora niente sembra come prima.
Mi aggrappo a te, a tua volta sofferente, per questa realtà onirica che ci circonda.
Ti tocco, per sentire che sei vero.
Mi piacerebbe se potessimo volare altrove.
Foto di Sebastiao Salgado
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