χαρμολύπη (Charmolypi)
”joy-making sorrow” a mixed feeling of happiness while being sad
Le cadeva addosso una malinconia dolce come una carezza lieve, che le stringeva il cuore a volte, un desiderio vago di cose ignote
Verga
La mia felicità è un ossimoro.
Ai percorsi definiti, agli scenari piatti e ai rischi calcolati ho sempre preferito la complessità.
E sono sempre stata maestra nel complicarmi la vita.
La felicità sono le mie figlie spettinate nella foto di gruppo di una cerimonia, è essere sopraffatta dalle loro risate mentre sono chiusa in bagno a piangere. È l’abbraccio forte di mio marito proprio quando mi sento disperatamente sola.
Ai sapori semplici preferisco l’agrodolce e la mia felicità è dolceamara.
È cantare a squarciagola canzoni di amori perduti. È piangere in un film comico e ridere nel dramma.
Arriva all’improvviso quando una persona ferita mi affida il suo dolore.
La felicità è ricerca, gioioso struggimento. La mia felicità è fatica e lotta. È andare al cinema e accorgersi che il vicino sta piangendo per la stessa ingiustizia per cui piango io.
È la dignità delle donne che urlano in piazza. È nel gesto generoso di chi non ha niente.
Felice è viaggiare senza meta e perdersi nelle facce della gente.
La felicità è un gioco di parole, è complessità e contrasto.
La mia felicità è la malinconica dolcezza di un amore eterno a cui il tempo non basta mai.
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