Potrei parlarti per ore del mio dolore
Chiuso nelle pagine di un libro
La trama la conosco solo io.
Tu non lo sai come piange quella bambina
Che ho tenuto prigioniera per anni
Perché il suo lamento triste mi
Impediva di crescere.
Quando ho avuto meno paura,
L’ho liberata dai quei legacci stretti,
Ho lasciato che i suoi lamenti si dissolvessero in fiumi di lacrime,
Le ho lasciate fluire fino a raggiungere
Il mare che le ha accolte e mescolate
Al suo sale .
Ho cominciato a guarire dalle mie ferite aperte , che mi avevano procurato
Spade che erano parole, vetri taglienti che erano maldicenze, indifferenza, noncuranza che la gente infligge quando non comprende, quando non conosce.
Poi un giorno di sole cammini per strada, non pensi a nulla , sei libero . Ti sembra che un’aria leggera ti spinga, il vento passa tra i capelli, li scompiglia e un pensiero nuovo si dondola nella testa. Forse ha un nome quella nuvola rosa che si posa qua e là, che si ferma dove sente un profumo, un’ombra , un misterioso filo che prende forma e diventa più grande. È quella forza che unisce, che rende uguali che fa camminare insieme dandosi la mano.
Ferite
Pubblicato inAmore
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