Cominciò così il nostro amore
Io ero la sua regina
E lui era il mio re.
Per una stagione vivemmo l’uno per l’altra, un cielo senza nuvole sopra di noi
La mia casa fu il suo rifugio, giorni di passione , e poi notti infuocate.
Mi faceva stare bene.
Ma tutto cambia. Poi il suo tarlo. Il dubbio. Il sospetto.
La gelosia per lo sguardo di uno sconosciuto.
Il telefono che squillava e poi muto.
I suoi nemici erano i presunti miei amanti.
Insidie di inesistenti Fantasmi ma per lui veri rivali.
Accecato da questo insano morbo
Mi proibiva ogni cosa, uscite, incontri
Chiunque poteva diventare il suo nemico.
Prigioniero della sua smania di possesso
Mi incatenò, mi tolse ogni respiro, mi nego’ ogni relazione.
Poi volarono ceffoni, calci, pugni
Lui pianse, implorò perdono.
Ma era sempre più cieca la sua violenza
Un giorno caddi dalle scale e rotolando
Persi conoscenza.
Disse che avevo messo un piede in fallo, ma io non ricordavo più niente.
Non potevo più ricordare, non più.
Commenta per primo