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I colori dell’ amore

 

Notte viveva immersa in un’oscurità impenetrabile.
Giorno, chiuso dentro la sua nuvola, passava il tempo a chiacchierare con Sole, suo fratello. Avrebbe voluto uscire, ma con tutto quel buio non avrebbe saputo dove andare.
Stanco di tanta oscurità, decise di rivolgersi a Luna, la sorella di Notte, per trovare una soluzione e rischiarare un po’ quel cielo cupo e tenebroso.
“Mia sorella è triste e sola. Per questo non ama la luce. Un po’ di compagnia potrebbe aiutarla, ma Notte non vuole vedere nessuno, neanche me…Così sono costretta a starmene qui, nascosta tra le pareti fredde di una nuvola.”
“Se provassi a parlare con lei?”
“Si può tentare, ma dovrai fare molta attenzione.”
“Perché?”
“Lo capirai quando sarà il momento.”
“Dimmi, come posso trovarla?”
“Non ti preoccupare, per questo ci penso io”.
Luna chiuse gli occhi e si illuminò di una splendida luce argentata. Quindi, con un’ampia giravolta, sparse nel cielo migliaia di stelle, che si allinearono formando un lungo sentiero scintillante.
“Segui la strada, ma fai presto! Il chiarore delle stelle non durerà a lungo, la tristezza di Notte è molto potente e l’oscurità prenderà presto il sopravvento. Mettiti subito in viaggio!”
Giorno guardò quel bellissimo tappeto luminoso. Affascinato dalla luce delle stelle, si chinò a raccoglierne una, piccola e brillante. La tenne un poco tra le mani, osservandola pieno di meraviglia, poi la infilò dentro al suo zaino da viaggio e si mise in cammino.
Giorno percorse molta strada, accompagnato soltanto dal battito del suo cuore.
A un tratto le stelle cominciarono a spegnersi, una dopo l’altra, e il cielo tornò scuro. Giorno allora cercò la stellina che aveva riposto nello zaino. Brillava ancora, quel poco che bastava a illuminare uno scampolo di cielo.
Fu allora che la vide. Si trovava proprio di fronte a lui.
Si guardarono per un istante. Giorno, con i suoi riccioli biondi e la sua straripante vitalità. Notte, con i suoi lunghi capelli scuri e lo sguardo enigmatico, introversa misteriosa.
Fu subito amore!
Giorno si avvicinò e le sfiorò la mano, ma una raffica di vento lo scaraventò a terra.
Una lacrima scese sul bel viso di Notte. “Non potremo mai stare vicini. Siamo il Giorno e la Notte: l’uno esclude l’altro. Non avresti dovuto venire qui.”
Giorno, triste e amareggiato, tornò sulla sua nuvola.
“Così ti sei innamorato?” gli domandò Sole.
“E’ stato inevitabile. E adesso come posso fare?”
“Io un’idea ce l’avrei…”
Vento arrivò poco dopo, ma sembrava irremovibile. “Giorno e Notte non possono amarsi. E’ la legge. Sarò costretto a dividerli ogni volta che si avvicineranno.”
Sole sospirò. “Facciamo un patto. Giorno e Notte si alterneranno nel cielo. Giorno porterà la luce, e quel momento si chiamerà “alba”. Notte le tenebre, e quel momento si chiamerà “tramonto”. E a ogni alba, e a ogni tramonto, Giorno e Notte si incontreranno. Il loro amore saprà nutrirsi di quei pochi intensissimi istanti.”
Vento acconsentì e il patto fu concluso.
Da allora, all’alba e al tramonto, Giorno e Notte si incontrano, in un dolce momento d’amore. La luce si mescola con il buio e il cielo sorride felice, tingendosi di mille sfavillanti colori.

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