La ragazza entrò esitante nel grande locale adibito a studio. Il suo primo colloquio di lavoro la emozionava e la rendeva un po’ nervosa.
Dietro l’enorme scrivania stava seduto l’avvocato… notissimo esponente della città-bene siciliana. L’esame che gli dedicò fu lungo e minuzioso. Non perse un centimetro del suo corpo e su alcuni punti si soffermò a lungo, con ostentazione.
Lei, che solo pochi minuti prima aveva provato disagio in quella situazione di giovane disoccupata alla disperata ricerca di lavoro, cominciò a sentire montare la rabbia dentro. Cosa aveva da esaminare quel piccolo e panciuto ometto che nel frattempo, si era alzato e le si era piazzato d’avanti?
Cercò di parlare, Irene, di spiegare che era lì dopo aver letto l’annuncio sul giornale locale.
– Prestigioso studio legale cerca giovane segretaria per lavoro d’ufficio. Irene era giovane, aveva diciotto anni, un diploma guadagnato studiando seriamente e tanti sogni da realizzare.
L’avvocato la guardava in un modo che non le piacque affatto poi iniziò a parlare esplicitamente con una voce dura, quasi imperiosa. – Dunque, ci tieni ad avere questo lavoro? Allora devi cominciare bene. Siediti in quella poltrona e aspetta, il tempo di fare una telefonata e poi usciamo, ti porto a fare un giro. –
Irene era giovane ma non era sprovveduta; conosceva quegli sguardi avidi.
In un attimo recuperò la sua percezione di pericolo e si preparò a schivarlo. Le mani di lui scattarono come se avesse intuito il suo cambiamento ma Irene era una ragazza forte, allenata da tre fratelli che lottavano con lei fin da bambina. Le fu facile schivare quelle attenzioni viscide e precipitarsi alla porta intanto che le parole irate dell’avvocato la seguivano.
Il primo colloquio di lavoro, per Irene, non ebbe mai inizio; non era riuscita neanche a parlare ma lo avrebbe ricordato per tutta la vita, ancora lo ricorda.
I sogni in tasca
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