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Il corridoio

Attraverso questa vita come un lungo corridoio, tante porte chiuse e tante altre aperte, c’è un uomo nel mezzo che cammina piano, è piccolo di statura e ha in mano un pacco voluminoso di documenti. Il suo compito quotidiano è entrare in alcune di quelle porte, lasciare dei documenti e con aria tra il solenne e il rassegnato uscire con il suo fardello più leggero. Ogni volta lo guardo, perché mi piace osservare le persone, ha un viso di carnagione scura, occhiali che coprono degli occhi liquidi è uno sguardo mansueto e triste. Se fosse un animale lo assocerei ad un cane che aspetta il suo padrone che lo ha lasciato a casa da solo. Però lui il padrone ce l’ha , ma non lo lascia mai solo, lo tiene occupato con i suoi documenti, tanti ogni giorno. E ogni giorno lo ricompensa con il suo biscottino, in cambio di fedeltà e lavoro. Un po’ tutti assomigliamo a Claudio, l’uomo con il suo pacco di documenti sottobraccio. Ognuno di noi attraversa un corridoio, alcuni anche senza niente sotto il braccio, a volte hanno un foglio solo che contiene giorni di lavoro, di lotte, di ripicche, di successi e di cocenti delusioni. Quel foglio si è bagnato di pioggia, ha sostato sotto il sole si è confrontato con un prepotente, si è chinato ad asciugare una lacrima. Claudio il piccolo uomo e il suo fagotto di documenti vanno avanti e indietro in quel corridoio, mi ricorda il grande Charlot asservito alla catena di montaggio. Mi immagino il piccolo uomo e i suoi fogli sottobraccio, lui cammina lungo il parapetto di un fiume e ad ogni passo sfila un foglio e lo lancia giù nell’acqua lenta e verdastra, cammina e ride, come poche volte gli ho visto fare, la risata liberatoria di chi non ha più niente da perdere….

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