OPERA IN CONCORSO
Papà, ricordi quel Natale sull’altopiano? C’era un sacco di neve e con gli sci da fondo si poteva partire da casa. Da quella minimansarda che avevamo preso in affitto per una settimana per noi quattro. Io, tu, mamma e la nonna che era venuta solo per far da mangiare e “fiò”. Parola strana che io associavo alle puntate di Dallas con popcorn e risate perché la nonna diventava rossa di vergogna per tutti quegli intrighi coniugali americani e io mi divertivo un sacco a guardarla. Altro che le storie che si raccontavano ai suoi tempi in stalla, quando i putei e le putee del paese non avevano neanche il coraggio di guardarsi dritti negli occhi.
Tu invece pensavi solo allo sport, coinvolgendomi nelle tue avventure sottozero mentre io, a dieci anni, avevo solo voglia di stare sotto le coperte con i miei libri di fiabe. E così ogni mattina, sveglia alle sette, colazione abbondante e via, al freddo.
Il cielo sull’altopiano era sempre plumbeo e con la voglia di nevicare da un momento all’altro. Un paesaggio malinconico che da adulta avrei associato alla “grande guerra”, grande perché annientò un’intera generazione di ragazzini europei in un batter d’occhio. Allora pensavo solo che era freddo. Per farmi superare il trauma, mia madre mi metteva in tasca una tavoletta di cioccolato ai cereali, ghiacciata pure quella perché nel mini non c’era molto riscaldamento. La dividevo in tanti quadretti che mangiavo uno alla volta ad intervalli di mezzora per farla durare il più possibile. Era l’unico piacere della sciata, il resto era fatica allo stato puro per inseguirti e cercare di raggiungerti in una gara fra noi che non è mai finita.
Ancora oggi, ogni volta che sto per affrontare qualcosa di estenuante, ad esempio l’assemblea di condominio, penso a quegli sforzi sulla neve ed entro nella sala della riunione più serena, perché, mi sembra tutto in discesa rispetto a quelle mattine sulla neve.
Ma la cosa curiosa è che torno con la mente sull’altopiano gelato anche quando ho bisogno di calore interiore, perché i ricordi dei luoghi dell’infanzia sciolgono qualsiasi gelo.
foto dell’Autrice Natale Anni settanta
Commenta per primo