Abbiamo eretto un monumento per il nostro amore. Abbiamo celebrato il momento del nostro incontro, ricordato l’attenzione dei nostri sguardi che si fissavano sui particolari dei nostri volti. Avevamo occhi puntati negli occhi, l’attenzione divenne attrazione, mistero, magia. Correva tra noi due un filo incandescente, teso tra le nostre persone e ci univa, a tratti ci lasciava liberi, ma noi lo riprendevamo curiosi di scoprire l’altro, di scoprirci. Ci trovammo in un momento speciale, quello in cui le parole terminano , lettera dopo lettera cadono e si dimenticano. Restammo noi. Nudi pur essendo completamente vestiti. Nudi l’uno di fronte all’altra in quel momento di silenzio assoluto. Furono le mani a parlare per noi. Le tue mani grandi afferrarono il mio volto pallido, avevo le labbra frementi. Ebbi per un attimo la paura che precede l’abbandono, ma tutti i timori svanirono quando le nostre bocche si assaporarono, si riconobbero. Gli amori grandi nascono molto tempo prima che gli amanti si incontrino. Nascono nelle notti di sogni, nella magia di tramonti fissati nella memoria come fotografie conservate per sempre.
Il monumento
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