La poesia è un ramo rampicante
Serpeggia lungo il muro caldo dell’estate
Si nutre dell’acqua piovana alle radici
Si veste dei suoi fiori rosa, vanitosa come nei giorni di festa, si lascia sfiorare dalle ombre lievi della sera che cadono dietro la coltre d’oro del tramonto.
La culla una nenia di giovane madre che ancora pensa ai giochi dell’infanzia , mentre rimbocca la coperta della notte
Alle stelle ritornate a salutare
Gli racconta di quando si bagnava nell’acqua di mare,in creatura divina si tramutava, squame brillanti d’argento e pietre di zaffiri i suoi vestiti.
La poesia
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