Aspetto e intanto guardo fuori
Paesaggio noto, la neve è passata
Di qua lasciando l’aria fredda
E le sue tracce sui tetti di fronte.
Il lampione è scheggiato dal gelo,
Chissà se arriverà quella telefonata
Che mi aspetto, giù in fondo al cuore
Prima che qui , vorrei sentire il suono
Del telefono, quello di casa.
Quel suono amico, il calore di quella voce.
Potrebbe riconciliarmi con me stessa,
Prima di tutto. Assolvermi senza passare da un giudizio. Mettermi il cuore in quella pace che merito. Come tutti, sapere che ogni cosa si può aggiustare, che il rimedio e’ comunque una cura.
E tornare ad essere umani, perché a Natale non è proprio necessario essere più buoni, ma è importante volersi bene davvero.
La telefonata di Natale
Pubblicato inAmore
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