Tre, quattro… quanti giorni sono mamma?
È lei a fare la conta. Per me il Tempo non esiste, per lei è suo compagno di vita. Io rincorro i miei istanti per vivere al massimo un presente che non mi consenta di crogiolarmi nel passato o temere il futuro. Lei convive col Tempo chiamando per nome i ricordi, rimproverando i rimpianti e , talvolta, spolverando i rimorsi.
– Non ti ricordi mai di farmi una telefonata!- questa l’ accusa più dolce . Non pronunciata col tono amorevole della mia Nannarè, detta, invece, col piglio perentorio di un PM nella requisitoria finale prima di un ergastolo.
È vero. Ho una vera e propria idiosincrasia per le telefonate. Chi mi conosce lo sa. Odio stare al telefono. Ancora di più con chi voglio bene e ho la possibilità di abbracciare. Amo le sortite improvvise. Quelle dello scampanellío senza annuncio. Quelle del caffè al volo senza preavvisare , quando le mie amiche sono in pigiama o appena uscite dalla doccia.
Amo cogliere mia madre di sorpresa. Quando è stanca. Quando è arrabbiata con me o per me. Quando è triste o è sola. Quando mi basta dirle: -potremmo andare al mare un’ora- ed è già col cappotto indosso vicina allo sportello della macchina.
E mi pare di vederla mentre taglia, cuce,assembla, realizza, crea , per tacitare quel Tempo che le dice:- io corro comunque-
E l’ho vista ieri sera, quando, presa da un raptus improvviso ,ho parcheggiato la macchina davanti casa sua e ho scampanellato una, due, tre, cinque volte…con l’impazienza del figliuol prodigo che torna all’ ovile.
E il passo arriva. Un po’ più lento di quello scattante e agile degli anni passati. Ma arriva e il sorriso che illumina quell’ uscio aperto è sempre lo stesso, quello che scalda qualsiasi monelleria, oggi cazzata, io abbia combinato.
– Guarda cosa ho realizzato per te oggi. – Mi porta in soggiorno entusiasta ed orgogliosa come una bimba che ha imparato a leggere e scrivere.
Una borsa e un borsellino coordinati.
– Per quando passeggeremo sulla spiaggia- è il seguito di quella splendida opera.
Maculata. Leopardata. Tipico delle noi che se ne infischiano del Tempo che passa.
Anche se ieri sera borsa e borsello mi parevano gli accessori di una soldatessa in mimetica.
È la guerra, mi sono detta. E ho abbracciato mia madre per ogni uomo, donna , bambino che da ieri non potranno farlo più.
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