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Le due lune

Nonostante fossi in mezzo ad una folla rumorosa, sentivo distintamente il tintinnare delle due mezze lune argentate che pendevano alla mia caviglia.
Scandivano ogni passo, legandomi con un filo sottile alla miseria che stavo lasciando.
Non ricordo neanche più quante volte ho alzato gli occhi supplichevoli su quella luna nella speranza che esaudisse il mio desiderio.
Ora ero lì, era arrivato il mio momento.
Il caldo torrido saliva dalla terra battuta della strada incontrandosi con l’odore salmastro di pesce proprio all’altezza delle mie narici.
Camminavo con la consapevolezza di chi sa che non tornerà più indietro, con la paura di chi ha davanti l’ignoto e la speranza di chi nasce una seconda volta.
Attraversai la passerella di legno scricchiolante e finalmente fui a bordo.
Il fischio annunciò la partenza della nave mentre davo le spalle al porto e alla mia vecchia vita.
Napoli, 1901

Pubblicato inDonne

1 commento

  1. Ernesto Ernesto

    Reale, sincera e sofferta: bella storia, benvenuta Elisa.

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