Tra la Calabria e la Sicilia
esiste una poesia non scritta,
visibile ai romantici e ai poeti,
dipinta su una tela in movimento,
su un foglio azzurro-verde,
antico e pregiatissimo; Il nostro Mare.
Sfondo e cornice di tanta bellezza,
trattiene sogni di antiche dee,
nasconde eroi tenaci, valorosi,
culla bambini di tanti paesi.
La sua leggenda non conosce fine,
è lui che ci accoglie quando arriviamo,
ci ricorda, benevolo, che siamo parte
della sua memoria, minuscoli puntini
della sua eternità.
Due sponde lo contengono, lo amano.
ne custodiscono i segreti.
Due etnie che si scrutano tra Scilla e Cariddi.
Così vogliamo rimanere;
uniti da un mare generoso,
Colorato dal vento di Scirocco
scelto, per riposare, da eroi greci
e antiche sirene.
E’ lui il nostro ponte sospeso,
fatto d’acqua e di sale,
unico, come sanno essere le lacrime,
carezzevole, come una voce amata.
Il nostro ponte non esige costi,
non inciderà su bilanci fasulli,
ha la leggerezza della fratellanza,
l’amore per la specifica visuale,
la sinuosità delle coste stupende.
Lo attraversiamo come fosse un idea,
un sogno da raggiungere,
una meta fantastica.
Non lo vogliamo un ponte mastodontico;
ci basta la bellezza dello Stretto
per riempirci gli occhi di Splendore!
A.S La foto, bellissima, è di Pippo Russo
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