Domenica delle Palme: me lo ricorda, con un messaggino…
Se non fosse per lei, che ravviva con immagini e proverbi le diverse fasi dell’anno, spesso i miei giorni volerebbero indistinti.
Gradisco mangiare fuori, soprattutto a pranzo, e nei giorni feriali, tra il lavoro mattutino e quello pomeridiano.
In un ristorante, in particolare, si è molto ben accolti.
È lì che ho conosciuto Lori, in ogni momento sorridente, nonostante tutto.
Vestita quasi sempre di nero, come i suoi occhi grandi e intensi, e i capelli lunghi raccolti, appena mi vede mi saluta a gran voce, così che mi sembra che mi voglia davvero un po’ di bene.
Altri clienti, praticamente fissi, trovano, grazie a lei e ai suoi, un posto familiare. E sono ormai amici, amiche tra loro. Arrivano da soli, ma poi si siedono a pranzare insieme.
Lori parla veloce, col fare un po’ da bambina che ti commuove.
È talvolta distratta, tipico dei sognatori (ne sono rimasti pochi, ahimè!).
Porta braccialetti, di perline colorate, che ama confezionare durante il tempo libero.
Ne ha regalati anche me.
Negli anni, infatti, ho scoperto la sua generosità contagiosa, fatta di regalini, pensierini e attenzioni.
Vegetariana e intollerante, non mi è facile scegliere un piatto dal menù, ma lei cerca di scovare comunque qualcosa di buono per me.
E quindi mi rilasso e bevo infine il mio caffè, con la sigaretta tra le dita…
Rifletto su come alle volte, inaspettatamente, senza intenzione, si incontrino persone pure nel nostro cammino, capaci di donare attimi di serenità.
Perché, a guardare Lori, la vita sembrerebbe meno faticosa di quello che è, e le persone meno indifferenti ed egoiste.
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