Ti svegli e son le cinque, la finestra chiusa ti rimanda l’oscura notte.
Ma se mi alzo e apro i battenti , d’un tratto prendo fiato e m’affaccio. Il rumore del mare che sbatte con le onde, mi porta in un’altra dimensione e quella nera notte si confonde nell’immagine lontana delle luci sulla terraferma. Il mare nero come il petrolio sobbolle sotto la scogliera, pieni delle voci che mi hanno preceduto, rimesta quei dolori antichi e si riprende un po’ anche di quelli nuovi. Il mare torna a farmi compagnia e poi mi lascia sola sulla riva, a veder scivolare via quella strana allegria e la risata che fu mia, ancora piena di malinconia.
Mare nero
Pubblicato inDonne
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