Il momento dei pasti a casa di Maria era molto importante. Rare le sere in cui si riusciva a cenare con papà. Gli orari del suo lavoro lo tenevano purtroppo lontano dai famigliari.Papà sedeva a capotavola, Maria alla sua destra. La nonna e la mamma, ottime cuoche, portavano in tavola piatti squisiti, nella scia della tradizione di Romagna. Era bello gioire della bontà delle portate, Maria e suo fratello battevano le mani, sorridenti e soddisfatti. Si celebrava cosi, tutti insieme, un momento conviviale meraviglioso… tanti e struggenti i ricordi… uno affiora e ve lo.racconto…
Quando Maria era piccina, gli agrumi erano incartati in.colorate veline che le piacevano tantissimo. Papà aveva messo in atto un “rituale” del fine pasto: con gesti calmi e sicuri lisciava la velina fino a stirarla perfettamente, poi la arrotolava precisa e la appoggiava ad un piatto, in piedi, a questo punto accendeva la velina che prontamente bruciava e… nello stupore generale ” volava” in alto, su su…
Ricadendo poi incenerita, lenta e sconsolata…
Maria si divertiva un sacco, ogni volta la magia si ripeteva e la stupiva, sempre. Questo momento cosi condiviso e raro è rimasto nel cuore di Maria vivido e fresco, come se assieme a quel volo della velina che brucia siano volati i giorni della sua infanzia, il sorriso complice di papà, i piatti e i profumi di pasti succulenti, la gioia del gioco semplice e magico e la serenità di una bella famiglia.
Maria a cena con papà
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