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Maria, frammenti esistenziali

A Maria piacevano gli animali, per quanti potesse vederne in città, gli uccellini di certo non mancavano.Per loro preparava, insieme con il nonno, un gustoso mucchietto di briciole e lo deponeva sul davanzale della cucina. Il locale si affacciava sul cortile interno del palazzo: lì c’ erano piante e cespugli di ortensie, un po’ di prato e aiuole, per Maria un giardino, un’ oasi, un parco!
Paziente ed attenta, aspettava l’ arrivo dei piccoli pennuti che infatti in silenzio lì si posavano. Quando iniziavano a beccar briciole il cuore di Maria sobbalzava di felicità e stupore: nonno, nonno, nonno guarda, guarda, guarda…
Cosa avrebbe dato per poterne prendere uno nel palmo della mano! Per carezzarlo, sentire la sua morbidezza e leggerezza, la dolcezza…
Maria in un libretto illustrato che parlava di S. Francesco, il santo che aveva ammansito il lupo, aveva visto un disegno in cui gli uccellini si posavano in tantissimi accanto e su si lui…
Cantavano, piano, gli alati dopo aver ripulito il davanzale e saltellavano delicati quasi fosse una danza di ringraziamento per il cibo ricevuto…Maria stava immobile a godersi lo spettacolo e in cuor suo avrebbe voluto durasse tanto .
Volavano.via invece gli uccellini, in.silenzio come erano.giunti, a riconquistare lo spazio, liberi…
Stamattina qualcuno ha visto Maria metter briciole sul terrazzo e ha sentito un pettirosso cantare

Pubblicato inAmore

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