Per l’uscita del suo ultimo lavoro discografico, Elodie si sveste davanti al fotografo, né più e né meno come tante altre attrici e cantanti di ogni generazione, ma viene organizzato “ad arte” un certo scalpore mediatico: eh già perché il nudo é una consacrazione, un ingresso nello star-sistem…vuol dire che c’è l’hai fatta.
Ricordo, da bambina, lo scandalo mediatico di Iva Zanicchi, Ornalla Vanoni, Loretta Oggi, nude su Play-Boy, ma ricordo anche lo scandalo di tante star maschili senza veli o coperte dalla classica foglia di fico…
Il nudo artistico esiste dalla notte dei tempi, da sempre i più grandi fotografi, da Maya Hari in poi, raccontano l’estetica e l’innegabile sensualità dei soggetti immortalati, mai veramente nudi, sotto i riflettori… Resta il pudore , nel gioco di luci ed ombre sapientemente diffuse sul corpo che dovrebbe esprimere.. Cosa? Mah.. dipende molto dal fruitore.
Eppure il rischio della mercificazione dei corpi é sempre dietro l’angolo, ma Leonardo e il Goya furono mai accusati
di lucrare sull uso e sullo sfruttamento delle nudità rappresentate nelle loro opere?
Forse i corpi diventano “moneta” e merce di scambio, solo se noi li utizziamo a questo scopo? ( pensiamo ai calendari e al mercato hard del web). Cosa distingue un nudo artistico da un nudo-in vendita ?La sua bellezza, la sua perfezione? È possibile scorgervi un’anima, un’intelligenza?
È possibile riconoscersi in empatia con un corpo nudo? Quando abbiamo la sensazione che “il nudo” serve a vendere?
Credo dipenda dal suo utilizzo, come uso del proprio corpo nudo finalizzato alla vendita di una Ferrari, di un sapone, o di un disco, il corpo senza o con pochi veli smette di essere linguaggio espressivo e forma d’arte, diventando merce di scambio, pensiamo al lato B degli slip che resero famosa la sedicenne Hunzimer
Nel caso in questione, se volessimo parlare di musica,di canto e di competenze, il tema – Arte, andrebbe approfondito, ma sembra che Elodie, i Maneskin e tutti “i nudi del nostro tempo” riempiano gli stadi e allora al pubblico l’ ardua sentenza.
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