Io e te sul divano, è sera ci piace ritrovarci dopo giorni . Il tuo lavoro spesso ti porta lontano per qualche settimana e stasera finalmente sei a casa. Mi abbracci e sono rilassata, felice. È stato una delle ultime serate in intimità, noi due soli. Stasera Mila è balzata sul divano, tra noi due, per separarci. Lei voleva stare in braccio a te, farsi coccolare dal Mio Papà, come dice lei, con gli occhi neri sorridenti e la boccuccia a cuoricino. È la nostra piccola, tenera, monella catapultata per caso nella vita di una coppia che non ci pensava più ad un figlio. E invece il destino o chissà che un giorno ci fa entrare in queste spinose situazioni, di assistenti sociali, di giudici, di tribunali. E poi la foto di una bimba e la telefonata che dopo due giorni sarebbe arrivata. Il mio panico: e adesso come faccio? La mia casa non era attrezzata per un bambino piccolo, la mia vita anche. Ho dovuto realizzare quello che mi stava succedendo in poche, frenetiche ore. Mila piangeva disperata, voleva la sua mamma. Aveva perso il suo odore, le sue braccia, il suo latte che ancora le dava, la cercava in quelle sere ed io non sapevo cosa fare, se non tenerla in braccio e consolarla. Poi un po’ alla volta ha smesso di piangere e adesso io sono Mia mamma e quando lo dice mi si riempie il cuore. Devo essere forte, resistere ancora ho bisogno di sapere che sarò per sempre la sua mamma.
Mila
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