Mio padre era comunista.
Si, lo era anche se non l’ ho mai visto mangiare bambini.
Lui era un vero comunista con tanto di tessera e simbolo all’occhiello. Lo ricordo per la coerenza con cui si schierava ma, anche per l’obiettività critica che sapeva esprimere.
Ingrao, Amendola, Berlinguer, per lui furono chiari riferimenti e figure da ammirare e seguire.
Come si troverebbe oggi mio padre se fosse qui? Me lo vedo,con la sua aria ironica a ridere di questi ” nanerottoli “, lui che fu soldato ma dalla parte sbagliata, di quelli con le scarpe di cartone in un esercito allo sbando, lui che dovette subire la disparità di trattamento tra i due eserciti italiani (fascisti e regolari) i primi ben equipaggiati e assistiti, i secondi abbandonati a se stessi, come reagirebbe in questo guazzabuglio?
So che starebbe male al pensiero di noi figli e nipoti che stiamo in questo paese che lui difese e noi no, so che urlerebbe di rabbia per il nostro adattamento al degrado e ci accuserebbe d’inerzia.
E’ vero, papà, non siamo come te, noi non abbiamo il tuo coraggio né la tua determinazione.
Siamo stati contaminati e, a differenza tua, ci siamo accorti troppo tardi dell’infezione che ci piombava addosso.
Ti ricordo in testa a quei lunghi cortei del primo Maggio, con la bandiera rossa che non cedevi a nessuno, forte e convinto delle tue idee.
Non so perché mi stanno tornando in mente in maniera così impetuosa tanti ricordi e mi viene di parlare di queste cose, ma sento la necessità di pensare a uomini diversi da coloro che ci stanno ammorbando con la loro presenza e le loro parole e tu li sovrasti, li fai scomparire e mi restituisci l’orgoglio di essere Italiana, cresciuta accanto a un padre come te, comunista autentico e antifascista SEMPRE !
l’immagine è tratta dal film “Reds. I dieci giorni che sconvolsero il mondo” con Warren Beatty
Che direbbe, mi chiedo, mio padre, il partigiano Luciano? … Riusciranno i giovani di oggi a perdonare questa nostra generazione? Tutto è dipinto di inconcludenza.
l’unico commento che mi viene da fare – e che ho postato anche nella pagina Facebook – è questo:
Qualcuno era comunista di Giorgio Gaber
intensa, commovente e struggente: l’ultima strofa è meravigliosa e dipinge molto bene la nostra, collettiva (di tutti, anche di quelli che non “sono mai stati comunisti”)
il link è questo ma non è diretto
https://www.youtube.com/watch?v=emoFu3iejiQ