Noi siamo quelli del sussidiario, libro unico per i cinque anni delle elementari, quelli della merenda con pane e olio o acqua e zucchero, o , se ti andava di lusso, burro e zucchero.
Siamo quelli di Carosello, Studio 1 e Canzonissima. Siamo quelli che si mangia tutti insieme, quando si mangia non si parla.
Siamo quelli del televisore in camera di mamma e papà o nella camera buona.
Siamo quelli del cubo in caserma e dell’uncinetto.
Siamo quelli dell’oratorio e del ping pong; siamo quelli della pizza del fornaio alle 8 di mattina; del pranzo della Domenica con le fettuccine ed il ragù, quelli del fagotto al mare, quelli del bagno dopo tre ore dall’aver mangiato. Quelli che con le lattine ci giocavano interi pomeriggi a zipidí zipidé, quelli delle figurine Panini. Di Roby e Quattordici, di Tpo Gigio, di Tex Willer, di Jacovitti, di Alan Ford, Capitan Miki, il grande Blek, Diabolik, l’Intrepido, Grand’ Hotel, quelli del Coro di Mariele Ventre, di Mago Zurli e Richetto, di Febo Conti, della Nonna del Corsaro Nero, della Freccia Nera. Siamo quelli di Nicola Arigliano e Antonetto, di Ernesto Calindri a piazza Venezia.
Siamo quelli della 600 multipla, del Presepe, siamo quelli che un piatto di minestra c’era per tutti.
Siamo quelli che si prestavano le uova, lo zucchero.
Siamo quelli che si salutavano tutti. Siamo quelli che si prendeva l’autobus prima delle 7.30 perché il biglietto costava la metà .
Siamo antichi, forse,ma abbiamo tanto da raccontare a figli e nipoti e….profumiamo di futuro .
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