Non c’è nulla di più falso di un amico. Lo so ho colpito nel segno, perché ognuno in fondo al ripostiglio del suo cuore ne ha uno, due anche di più.
L’amico dei giorni più lieti, recitavano i versi di una canzone per l’infanzia. E in quegli anni gioiosi, liberi da qualsivoglia gelosia, invidia, rivalità essere un amico era una solennità, una promessa suggellata col sangue un grande impegno, più grande di noi ma vero. Un amico di sei anni è una persona seria, è uno che non ti lascia, è il depositario dei nostri sacri segreti. Ma poi gli anni lo trasformano, non è più capace di gesti eroici, di mani sul cuore. Ma io mi fido ancora di quella testolina vicina a me nella foto di gruppo della scuola. Perché sono ingenua? No tutt’altro, cominci a perdere fiducia un po’ alla volta. Per esempio quando ti accorgi che l’altra persona non ha il tuo stesso slancio, non ha il tuo stesso cuore e si mantiene sempre un passo indietro. Per un amico si è disposti a perdere qualcosa o si fanno gesti particolari, ma a volte la dovuta reciprocità viene a mancare. Dopo anni ci si ritrova a mani vuote, incapaci di vedere l’errore se c’è stato e ancora peggio percepire che il rapporto d’amicizia viaggiava falsamente a senso unico. E poi c’è l’allontanamento, il mutismo vigliacco dell’amico che si mostrava tale ma fino a quando non recide il legame già logoro di una finta amicizia. Il peggiore quello che non è stato mai amico, ma vile approfittatore. Ne sono certa, questi sono anni duri in cui i sentimenti si mostrano in secondo piano. La quotidianità è piena di rivalità, rivalse, sopraffazioni, invidie sociali è difficile in contesti così problematici vedere uno spiraglio è una speranza di umanità. Ci ho creduto e forse ancora vorrei crederci. Ma temo, temo fortemente e mi rifugio per sfuggire alla sofferenza.
Non c’è nulla di più falso di un amico
Pubblicato inAmore
Commenta per primo