l nonno materno di Maria si chiamava Umberto.Era nato ad Argenta (Ferrara) nel 1885,aveva studiato tantissimo per l’ epoca, persino in seminario per un periodo.Conosceva il greco e il latino, aveva poi preso il diploma di ragioniere e lavorò in.questo ambito gran parte della sua vita…allegro e con grande sense of humor faceva divertire Maria e suo fratello, sempre pronto a rasserenare la giornata, amava anche dare soprannomi alle persone che calzavano a pennello… i vestiti glieli faceva il sarto, immancabile il gilet e il grande orologio da taschino con raffigurato S.Giorgio a cavallo,
le scarpe gliele faceva l’ artigiano…aveva pochi capelli bianchi, diceva che era stato l’ elmetto portato durante la prima guerra mondiale a farglieli perdere tutti…
Aveva qualche problema alle coronarie…
se ne andò la notte del disastro del Vajont…a Maria e suo fratello non fu detto subito, il papà quel mattino li portò in Chiesa ad accendere candele… disse loro che il nonno non si era sentito bene ed era all’ ospedale…ai bimbi è difficile parlare della morte…
Maria poi capì, a modo suo, nei suoi tenerissimi 9 anni…
Pochi giorni dopo prese le sue cose andò dalla nonna e le disse di non piangere più…si sistemo’ in camera sua prendendo cosi il posto del nonno…
Non lasciò mai sola la nonna …
Maria, le sue figlie e oggi anche i suoi nipoti amano accendere in ogni Chiesa candele,
come quel mattino del 10 ottobre 1963
nella foto: la tragedia del Vajont
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