Si svegliò all’improvviso, ricordando che stava viaggiando. Il treno correva veloce, un’occhiata e riconobbe i luoghi. Di li a poco sarebbe arrivata. Le tornò un pensiero, diventato fisso da quel giorno che compro’ il biglietto per tornare a casa. Si torna per tanti motivi, lei tornava per rivedere il suo paese, le case e le strade che a volte cercava nelle foto. I portoni dai colori scrostati, le insegne dei negozi e tra tutto questo qualche faccia allegra, un sorriso largo che l’aveva riconosciuta, l’abbraccio sincero di un vecchio amico. E non solo. In fondo al cuore un pensiero accarezzato a lungo, quasi un desiderio che si potesse avverare. In una sera magica di agosto passeggiare cercando un po’ di refrigerio al caldo. Ci son tutti gli elementi al loro posto. In centro la gente passeggia a braccetto, in gruppo si incontrano, la fontana rimanda i suoi giochi d’acqua. L’orologio del duomo batte le ore. Ecco quel suono le risveglia un ricordo, l’incontro e l’emozione , un attimo di eternità. Lei ricorda quel caldo sulla pelle e l’abbraccio, il bacio che suggella. Svanisce quel sogno in un attimo, ma cosa le può impedire di guardarsi intorno, cercando di lui. No è follia, è solo uno scherzo della mente, pensare di ritrovarlo, proprio qui non sarà mai possibile. Quella notte ruffiana, le ha ubriacato i sensi, la luce tra le arcate, degli occhi sbarazzini e una giovinezza che sa di mare, persa nel sapore dell’estate e di quella eterna malia.
Per ritrovare te
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