Quanti anni hai?
Le chiede lui guardandola come se fosse un regalo.
Davvero non lo sai?lei risponde, senza malizia e nessuna vanità.
Il suo corpo morbido fa trapelare il peso delle sconfitte, i segni tracciati dal dolore, ma gli occhi no, gli occhi sono specchi lucidi e puliti, sono carezze di ciglia e mani leggere che si muovono mentre parla. Si assesta sulla sedia e tira su il collo del pullover, sembra prenda tempo e forse spera che mi distraggo.
La guardo, ha un viso tondo, le sarà rimasto da bambina, ma le guance un po’ sciupate mostrano un tempo passato.
Poi mi guarda fisso negli occhi e a bruciapelo mi apostrofa così: Ma tu ragazzo mio, vorresti far l’amore con me? Rimango sorpreso, ma felice.
Lei non sa ancora che volevo chiederlo da un po’, che bruciavo nell’attesa, che di lei vedevo quello che mi piaceva, che il tempo tiranno non aveva scalfito.
Io vedevo i suoi capelli di grano dorato tra le mie mani e il riso lieve della sua bocca , il respiro della sua anima sul mio petto, le spine che mi tolse dal cuore quella notte, la sua lunga ombra bruna era lei vicino a me.
Al mattino, invece che lei, al suo posto trovai un biglietto, c’era scritto: “Non me ne volere..ma il mio sogno finisce qua…”
Per una notte
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