Prima media

E venne il primo giorno di scuola della prima media. Una vera grande novità . Prima di tutto la scuola si trovava in un altro quartiere da casa mia un po’ distante, perché ci sarei andata sicuramente a piedi. Poi essendo in un altro quartiere avrei trovato compagni che non conoscevo. Ma queste considerazioni non rientravano nelle mie preoccupazioni. Quella mattina arrivai a scuola col mio grembiule nero e il colletto bianco e mi mescolai a quel gruppetto vociante che aspettava nel cortile. Avevo 11 anni e mi guardavo intorno nell’intento di scoprire visi conosciuti. Finalmente ci fecero entrare in classe , eravamo tutte ragazze e ci sistemammo nei banchi come ci aveva chiesto l’insegnante. Io sono la professoressa Ferrarini e vi insegnerò italiano e latino. Lei era una donna esile, con capelli brizzolati ed un paio di occhiali tondi sugli occhi grigi, un po’ mesti. Imparammo tante cose da lei, prima di tutto l’educazione, il tempo da dedicare allo studio, l’attenzione per gli altri. Lei era gentile e sorrideva con delicatezza. Discreta anche con i nostri genitori che ammiravano questa piccola donna e i suoi modi attenti , l’abilità con cui reggeva più di venti ragazzine scatenate. Le abbiamo voluto bene, io, Piera, AnnaMaria, Irene e tante altre. Poi un giorno successe un evento nuovo, inaspettato la professoressa non arrivò in classe alla prima ora e neanche alla seconda. Non venne per tanti giorni, finché un’altra insegnante ci diede la brutta notizia. La nostra professoressa si era ammalata.
Arrivarono le feste di pasqua e un giorno mi arrivo’ la telefonata di Piera che in lacrime mi disse che la professoressa era volata via. Ricordo la pioggia il giorno del funerale, il duomo pieno di ragazzi… mi venne in mente il giorno che andammo a trovarla, quel suo terrazzino con i canarini e le piante verdi e fiorite, viveva con la mamma..,due anime belle.