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Racconto breve

La farfalla e la nebbia

Serena entrò in classe. Aveva diciassette anni e non sapeva che quello sarebbe stato il giorno più importante della sua vita.
Era sempre stata un po’ timida e, a vederla da fuori, appariva un po’ goffa e lontana dal tempo. Viveva in un mondo tutto suo, seguiva i percorsi della sua mente creando storie fantastiche, sognando a occhi aperti.
“Sempre con la testa tra le nuvole, torna sulla terra!” le dicevano i suoi genitori. Ma lei sulla terra non ci stava così bene. Si sentiva fuori posto, invisibile, inghiottita dal nulla. Come una farfalla che vola nella nebbia. Non riusciva a legare con i suoi coetanei e si sentiva incompresa. E poi quella scuola proprio non le piaceva: troppi numeri! Serena amava scrivere, solo così riusciva a essere sé stessa. Libera. E viva.
Era assorta nei suoi pensieri, quando qualcosa attirò la sua attenzione: una farfalla volteggiava leggera al di là del vetro. Le sue ali celesti sembravano piccoli spicchi di mare. Serena non sentì il richiamo della professoressa, e neanche le risate dei suoi compagni. “Sta facendo uno dei suoi soliti viaggi con la fantasia!” la schernì la sua vicina di banco. Lei era già nel blu. Il vento la portava lontano, a sfiorare i rami degli alberi. Da lassù tutto sembrava più piccolo, anche i pensieri. La farfalla le si avvicinò: “Ti svelo un segreto” le disse, “quando la nebbia ti avvolge e non trovi la strada, apri le ali e vola più in alto che puoi. Segui il vento, rincorri i tuoi sogni. Là dove il cuore incontra i desideri, il cielo è sempre limpido. Prendi coraggio e vai!”
La campanella che annunciava l’intervallo la riportò alla realtà. Quel giorno, invece di chiudersi in bagno, Serena prese carta e penna e iniziò a scrivere il suo primo romanzo, “La farfalla e la nebbia”. Quella era la sua vita. Aveva spiccato il volo.

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