Quando mi sveglio ho necessità di un caffè, immediato.
Sento e annuso il profumo dell’aroma dalla camera da letto, mentre la caffettiera borbotta in cucina, già pronta per me.
Fa parte dei riti quotidiani, uno dei tanti. Quelli che mi identificano, come un’impronta.
Vi siete mai chiesti quante azioni ripetutamente svolgete ogni giorno, senza poterne fare senza?
Ognuno di noi ne potrà contare più di una, anche coloro che non amano la routine, l’abitudine.
Alcune sono comuni: al caffè segue la sigaretta, per i fumatori, per esempio.
Ma altre sono davvero bizzarre.
Le possiamo fare di nascosto, lontane da occhi indiscreti, o magari senza rendercene conto.
Da attenta osservatrice, ne ho scovate parecchie della gente intorno a me.
Mio marito, dopo ogni pasto, comincia a massaggiarsi la pancia. E non una o due volte, ma per dieci minuti, mentre parla. Lo fa a casa, e anche al ristorante.
Quando l’ho conosciuto rimanevo perplessa, ma per la poca confidenza non dicevo nulla…
Poi, mi sono resa conto che se lo avessi commentato in qualsiasi modo, quel gesto avrebbe perso ogni spontaneità.
Sempre lui, quando la mattina legge il giornale, deve necessariamente stropicciare due o tre volte l’angolo della pagina, anche se è già molto chiaro che non è appiccicata alle altre. E mentre legge, sul tavolo deve esserci il tè, caldo d’inverno, freddo d’estate.
Mia sorella quando resta un po’ di residuo nel piatto, non lo lascia; alza invece la scodella vicino alla bocca e comincia a raccogliere tutto.
E siccome si sa che esistono le tare familiari, mi hanno fatto notare che io faccio la stessa identica cosa!
Mio fratello mentre guida ticchetta sul volante ad ogni semaforo, e appena la luce rossa diventa verde, si mette a posto gli occhiali prima di partire, come a prepararsi a vederci proprio bene.
Mia sorella seconda, quando si siede, accavalla le gambe più volte, prima a destra, poi a sinistra, poi ancora a destra, e così per un po’, fino a non muoverle più.
Inoltre, non può esporre una relazione senza avere qualcosa in mano, e se non ce l’ha distrugge la borsa per trovarlo, iniziando nel frattempo il discorso…
Anche questa è una magagna che mi appartiene, e sul lavoro ho spezzato con imbarazzo parecchie matite di fronte ai miei interlocutori, non per rabbia ma per le troppe manovre.
Insomma, è divertente scoprire le nevrosi di tutti noi.
Ce n’è una che mi riguarda e che non saprò mai!
Mio marito, infatti, mi ha detto che in particolari occasioni ho un certo comportamento, molto buffo.
Non vuole essere più esplicito, nonostante le mie preghiere, perché vuole continuare a godersi la scena…
Morirò con la curiosità, ma potrei sempre ricambiare prima o poi!
Immagine dal web.
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