Ecco che il vento ancora ti ruba il cappello.
Dispettoso come sempre, dici tu.
Su questo argine, dove la camminata diventa corsa e la corsa felicità, vorrei esplodere.
Qualcuno canta, laggiù:
“… basta catene
rompi le catene”.
Raccolgo un fiore, verde bianco rosso, nato vicino a questo fiume, senza che qualcuno lo abbia piantato, nato solo perché voleva nascere.
Sorridiamo senza motivo, in questo rifugio, dove nessuno ci chiama e ci cerca.
Cantiamo anche noi:
“… fai che il mondo ti accolga
fai che il mondo ti voglia”.
E intanto noi siamo qui, a godere dell’aria e del suono dell’acqua che scorre, solo perché vuole scorrere, tra fiori verdi bianchi e rossi.
Tra erba nuova che cresce, tra sabbia e sassi, cantiamo: “rompi le catene e vola”.
Immagine dal web.
Commenta per primo