Se le mettessimo in fila
sarebbero una colonna.
Un infinita colonna di sagome,
di corpi straziati, offesi.
Camminerebbero lente,
ferite da troppi dolori.
Si terrebbero vicine,
con braccia strette al corpo
per proteggere il loro cuore.
Povere donne mie;
senza più vita ne’ sangue,
senza più amore da dare
ne’ sogni di giorni futuri.
Luce spenta negli occhi,
labbra secche, salate,
ferite che non si risanano,
braccia che restano vuote.
Se le mettessimo in fila
Pubblicato inDonne
Commenta per primo