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Simone Tognolo

Il secondo è il primo degli ultimi

Enzo Ferrari

 

Le auto sono state le assidue compagne di tutta una vita per Simone Tognolo.

Come tanti bambini, da piccolo costruiva automobili con i mattoncini Lego, poi, a quel bambino appassionato di automobili, fecero un regalo indimenticabile: un modellino di una Ferrari da corsa, con le gomme marchiate Good Year; un modellino che si poteva persino smontare.

Simone comincia a sognare accanto a quel modellino, ai suoi sessanta centimetri che racchiudono una storia gloriosa, che parla di passione, di rivalità sportive, di sguardi di sfida.

A Simone sembra di sentire il rombo inconfondibile della Ferrari di Formula Uno e si vede in quel mondo.

A Simone piacevano le macchine e gli piaceva studiare. A scuola era molto bravo, uno dei migliori della classe, aveva l’abitudine di alzarsi prestissimo e mettersi sui libri, aveva una grande capacità di concentrazione ed una straordinaria tenacia: “proprio come studia Lara”, sua figlia.

Simone vive tra le auto. Spesso va a curiosare in punta di piedi nell’officina del padre, ed è lui, papà Giovanni ad insegna al piccolo Simone la guida: quando ha sette anni lo fa sedere sulle sue ginocchia e gli fa provare l’avventura bellissima di portare l’automobile, una Fiat 1100 con il cambio al volante. A nove anni Simone si mette da solo al volante e fa le manovre davanti a casa.

E’ cominciato tutto così, con il papà che ha un’officina, Simone che va a scuola e ha nel cuore rumore di motori, odore di carburante e di olio, respirati accanto al padre, che lo guarda giocare con auto vere, quelle che Simone prepara per le gare di stock car cross.

 

Passano gli anni, Simone diventa un adolescente ed il sogno diventa un progetto: si iscrive alla scuola per meccanico, alla Rossi di Vicenza, poi si iscriverà ad Ingegneria Meccanica e diventerà ingegnere di pista, per la Ferrari, naturalmente.

Non se ne farà niente, Simone sceglie di stare a fianco del padre, Giovanni.

Giovanni Tognolo è un padre silenzioso. Per lui parla l’esempio: è un lavoratore di grande valore per competenza tecnica e per disponibilità nei confronti del cliente. Lavoro e famiglia, impegno e senso di responsabilità.

Papà Giovanni è la figura chiave nella vita di Simone. Gli sarà sempre riconoscente e quando il padre si ammalerà, Simone combatterà con tutte le forze, cercherà tutte le strade per salvarlo; si rifiuterà di vederlo morire ancora nel pieno delle forze, ancora al lavoro. Sarà una perdita immensa per Simone.

 

 

Dai quindici anni Simone fa tutta la gavetta coprendo i ruoli che l’officina richiede.

Guarda le mani del padre, ascolta i clienti, impara a capire dal suono del motore il problema della macchina e continua a guardare, guarda per mesi il padre che lavora in silenzio.

Giovanni non insegna: gli passa un modello di lavoro; come parla con i clienti, come individua subito il problema, come è pronto ad andare ad aiutare il cliente in panne e riesce sempre a fare ripartire la sua macchina per portarla in officina.

Simone non perde un suo gesto, è lì, con la stessa tenacia e concentrazione che metteva sui libri. Pulisce le viti dei motori smontati, le ripone con cura in una scatola così da averle pronte quando si dovrà rimontare il pezzo o tutto il motore, impara a passare al padre le chiavi giuste, passo dopo passo.

Questa è la “base”. Poi: “papà posso fare io?”. A diciassette anni, Simone raggiunge l’autonomia e riesce a cogliere i problemi dal suono del motore ed allora papà Giovanni decide di lasciarlo: “Vai avanti tu, se c’è qualche problema chiamami”. E si impara sbagliando, purché “al cliente non si dia alcun problema”.

E’ un percorso faticoso e graduale che lo porta ad avere tutte le conoscenze e le informazioni necessarie per essere un meccanico provetto, facendo proprio il primo insegnamento di papà Giovanni: prima ancora di essere un cliente, quello che va dal meccanico (o lo chiama in un’emergenza) è una persona che ha bisogno di aiuto, bisogna accoglierlo – sempre e a qualsiasi ora – capire i suoi bisogni e mettersi in gioco in prima persona per risolverli.

Nel 2015 Simone ha l’occasione di rilevare un’officine e sceglie di mettersi a lavorare da solo.

 

Simone si riappropria della sua vera natura: lui ama lavorare da solo, concentrato, con tenacia e voglia di sfidarsi.

Il tempo è volato via come le tante macchine che gli sono passate sotto le mani e Simone Tognolo il 30 maggio di quest’anno compirà 50 anni. Incredibile per un uomo che ha l’aspetto e la vitalità di un ventenne. Le battaglie che la vita ha imposto gli hanno infuso energia, anziché stress. Forse perché in ogni progetto ha iniettato la gioia della creatività, realizzando i suoi sogni.

Si considera orgogliosamente un artigiano, uno che usa le mani per fare le cose, che si rimbocca le maniche e si dedica quotidianamente a svolgere il lavoro che ha amato fin dal primo giorno.

Il successo non è arrivato da un giorno all’altro, ma ne è valsa la pena. Ogni automobile riparata, ogni problema risolto nel corso degli anni ha motivato Simone a lavorare ancora più duramente; ogni cliente di ritorno era una vittoria; avere tutto il piazzale dell’officina pieno, è stato il sogno che si è avverato.

Simone sa che il futuro dell’auto e della meccanica (o della meccatronica come preferisce definirla lui) è in continuo cambiamento, mentre il suo futuro è determinato dalla voglia di mettersi in gioco e di migliorare, seguendo costantemente le richieste ed esigenze dei clienti, il modo migliore per rendere onore alla memoria di papà Giovanni.

Oggi l’Officina Simone Tognolo è un luogo ben noto a Montagnana, e non solo, e Simone continua a lavorare con la stessa passione e motivazione dell’inizio; continua a crescere e sfidarsi ogni giorno, con il desiderio di migliorare.

E quando stacca dal lavoro, le sfide se le va a cercare sulle salite durissime nelle quali si inerpica in sella alla sua bicicletta e, quando guarda in alto la vetta, sorride felice.

Questa è la sua storia.

La storia di un bambino che costruiva le macchinine con il Lego, e che si è dedicato a rendere felici le persone ogni giorno, semplicemente.

L’autofficina di Simone Tognolo è in Via Frassenara 31 a Montagnana