Salta al contenuto

Sogni proibiti

Nel periodo che faci volontariato presso una casa di riposo della mia città, ho conosciuto persone fantastiche che nell’ultimo stadio della loro vita sentivano il bisogno di raccontarsi.

Mi aspettavano impazienti, con le loro storie varie, e io mi sentivo utile e fortunata di poter raccogliere quanto mi davano.

Un giorno s’intrufolò nel gruppo un bel vecchio signore.

Avvertii subito una sorta di riverenza dagli altri ospiti ma lui puntò dritto verso i libri e i giornali che stavano sul tavolo, li guardò e poi mi si rivolse con fare perentorio:

“ Non c’è nulla che m’interessi “- girò sui tacchi e, stava per andarsene ma lo fermai decisa:

Se mi dice cosa le interessa, posso portagliela la prossima volta “

Si sentirono dei borbottii e alcuni fecero dei sorrisetti mal celati.

-“Davvero lo farebbe?” disse lui

“Certamente” risposi.

Rido ancora adesso a pensarci.
Lui non si scompose e con l’aria più naturale del mondo mi fece la sua richiesta:

“Vorrei dei giornali pornografici”.

Accidenti che colpo, e che risata dovetti trattenere. L’avvocato… così si presentò, mi disse che lui era stato un autentico dongiovanni e che, in quel luogo, abbandonato da tutti, aveva dimenticato come sono fatte le donne. Dopodiché mi gratificò (secondo lui) di un attento esame da capo a piedi e mi sfidò dicendo testuali parole:

“A mercoledì, cara signora e non dimentichi di accontentarmi”.

Tornata a casa mi ricordai di un libro letto mesi prima dove l’autrice, Barbara Alberti, scrive della sessualità nelle persone anziane che nulla ha di diverso da quella giovanile e considerai bene come rispondere alla sua richiesta. Ne parlai con gli uomini di casa e loro (marito e due figli maschi) non si stupirono per niente, anzi mi procurarono il “materiale“ e, ridendo mi presero in giro per la mia impresa.

Il mercoledì era lì ad aspettarmi con una espressione strana, tra la speranza e lo scetticismo. Quando, furtivamente, gli passai i giornali cambiò improvvisamente, perse quel fare sfacciato di sfida, quasi si commosse e poi, a voce bassa mi disse:

Grazie, ha esaudito i miei sogni proibiti”.

Non mi ringrazi per così poco” risposi.

Questo lo dice lei” disse, e si allontanò sorridendo.

Il libro citato è “ Delirio “ di Barbara Alberti

nell’immagine: Milano a luci rosse

 

Pubblicato inSogni

Commenta per primo