Salta al contenuto

Sono a casa

Quando ripensa agli anni lontani è come guardarli attraverso un vetro impolverato , il passato è qualcosa che può vedere ma che non può toccare. È tutto ciò che vede è sfocato, indistinto . Apre a fatica quel portone, ne tocca il pomo dorato, è freddo come quell’aria di gennaio . L’affanno le riempié la gola, il passo è incerto davanti ai gradini , la sorprende il buio della scala. Ricorda perfettamente il posto dell’interruttore e lo accende. La luce le illumina la scala e comincia a salire. Il groppo alla gola le rallenta il respiro, ma il coraggio non le manca . “Sono a casa “ pensa. Entrando si trova incontro ai cinquant’anni trascorsi, le mura, i mobili, gli oggetti ogni singolo ornamento le riporta gli attimi, i momenti. Rivede i volti, le parole, le giornate. Tutto la parla di una vita con i suoi dolori, le imprese straordinarie, le feste e i funerali. Quelle care mancanze. Entra in cucina, c’è un odore solito di cibo caldo, appena messo nei piatti, la tovaglia poggiata sul tavolo, i piatti allineati nello scolapiatti, l’orologio appeso al muro fermo da un po’. Quel profumo che sente nelle narici è solo parte dei ricordi, l’accudimento, gli abbracci, il bacio della buona giornata.Attraversa il corridoio, il telefono sul tavolino, i quadri e le foto appese al muro. In quella stavano tutti insieme, giovani e sorridenti. Oltrepassa le stanze, la sua camera ancora intatta, i libri un po’ sgualciti, degli abiti nel guardaroba, le bambole dell’infanzia. Un mangiacassette che per anni le ha fatto compagnia. E quelle canzoni..quando l’amore non faceva chiudere occhio, innamorata dell’amore.

Pubblicato inAmore

Commenta per primo