OPERA IN CONCORSO
Lo sentivi in ogni millimetro di te stesso, dappertutto, quando si avvicinava il giorno della partenza. L’emozione partiva dalla punta delle dita dei piedi, dalle mani, per correre velocemente fino al cuore.
Era in quel momento che iniziava davvero l’estate.
Non ricordo ogni dettaglio ma ricordo ogni profumo. Il primo era sicuramente quello del treno, direzione Roma Termini. Poi il profumo della metro… sì perché anche la metro profumava per noi piccoli che, elettrizzati, viaggiavamo ufficialmente verso l’estate. Profumava di città, di nonna, di zii e cugine, di amici e amori estivi, di felicità…
Tutto il resto? Non esisteva altro.
“Lei”, la metro, ci faceva raggiungere Ostia. Mia nonna ci aspettava impaziente proprio sotto alla scritta “Stella Polare”, pronta ad abbracciarci e ad esclamare “ma quanto siete cresciuti!”. Poi di corsa a casa sua. Ed eccoci, proprio in quella casa, di nuovo tutti insieme, come non ci fossimo lasciati mai, come l’anno prima.
Era in quel luogo che scoprivamo come ogni cosa riuscisse ad avere un sapore unico. I pomodori con il riso. Le panatelle di Bianca. La pizza rossa. I supplì. Le bombe alla crema. I pinoli raccolti sul marciapiede. L’acqua del mare di Ostia, per molti semplicemente “sporca”, per noi era meravigliosamente speciale.
Ostia era speciale.
Noi piccoli vivevamo in acqua. Quando ci vedevamo costretti ad uscire un pochino per non trasformarci in pesci ci dedicavamo al beach volley… poi tresette sotto all’ombrellone, un gelato e via. Al mare non ci serviva nemmeno più di tanto il cibo. Non avevamo tempo di fermarci a mangiare. Non avevamo tempo di attendere tre ore per digerire. Non volevamo perdere un solo attimo. Ed ogni anno… al termine della vacanza, un pezzetto di cuore restava in quel mare… ricco di promesse e di attesa di una nuova estate.
Come cantava Lucio Dalla, “E in mezzo a questo mare/cercherò di scoprire quale stella sei/perché mi perderei/se dovessi capire che stanotte non ci sei”.
Per me tu sarai sempre lì, una fermata della metro di Ostia, ma pur sempre la mia amata Stella Polare.
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