Salta al contenuto

Ti scrivo amico

25 NOVEMBRE 2021

Ti scrivo amico da quell’Oltre
che pace ha ridato alla mia sera!
Ti scrivo perché
tu scriva di me e delle altre!
Il mio papà aveva braccia
forti e m’indicava strade
per diventare saggia come
la ginestra che si oppone al vento
e fiera guarda il sole dal promontorio che conquista il mare!
Ma io volevo correre veloce
e amavo la foresta cogli odori
forti e le braccia di ginestra
Ero sul molo sola coi sogni
arrotolati nel giaccone verde
che la mia mamma mi regalò
prima di morire all’alba!
Tu eri alle spalle e mi abbracciasti forte come il mio papà quando
mi disse che la mamma era in cielo
nel mondo degli onesti.
Così mi parve!
Mi accarezzasti come un bambolotto e poi di colpo mi afferrasti il seno
e lo premesti forte come si preme
il succo e fu dolore forte!
Mi strappasti l’imene e mi sporcasti
tutta!
Io serva divenni e tu il mio padrone.
Tu carceriere con l’acido sempre
tra le mani! Io ad ubbidire
con la fronte bassa
Mi vendesti più volte
Io ti consegnai la paga
di prostituta con il tacco alto.
Quando mi ammazzasti c’era
vento forte e gridò quel figlio
celato nel mio ventre!
Quel figlio mio!
Una madre e tanti padri!
Era dicembre quando partorii.
Il mio bambino era nella grotta
Era disteso accanto al suo Gesù .

Pubblicato inDonne

Commenta per primo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *