Oggi il Mondo festeggia un essere davvero speciale: il micio.
Non basta per lui una sola giornata per onorarlo (in Italia, per esempio, la Giornata Nazionale del gatto è il 17 febbraio), per quanto è amato e vezzeggiato dalla gran parte di noi.
Animale sacro per gli Egiziani, associato alle streghe e agli eretici nel Medioevo, evidentemente suscita emozioni molto contrastanti proprio per il suo carattere misterioso e affascinante.
Ma, come si sa, “che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli”!
Io sono una grande amante di questi felini domestici, perciò li accudisco tutti i giorni, con grande soddisfazione.
L’affetto che offro loro mi torna tutto indietro.
Lulina, detta Luli, vive con me da quando non aveva nemmeno tre mesi; mi tiene compagnia tutto il giorno, in quanto non è abituata ad uscire sulla strada ed il suo ponte verso l’esterno è il balcone, da dove osserva con attenzione tutto ciò che accade nei dintorni.
È quindi timorosa di tutto: dei camion che passano, dei temporali…
Ma si sa che i gatti non sopportano i rumori forti e che ne sono spaventati. Ecco perché, ad ogni rombo che le risulta insopportabile, lei si dà alla fuga, quasi strisciando e ad orecchie basse, nascondendosi sotto il primo mobile disponibile.
I gatti sono degli atleti, dei contorsionisti, ed ecco che Lulina, alla velocità della luce, soprattutto da piccola, ma ancora oggi, corre lungo la ringhiera, mentre io ho il cuore in gola e tento di farla scendere, senza spaventarla affinché non cada.
Le ho provate tutte, ma ama questo esercizio da equilibrista, come le corse attorno al perimetro della casa, saltando a intervalli regolari da un muro all’altro, a destra e a sinistra!
Ogni tanto tento di cancellarne le impronte, ma sono rassegnata…
D’altra parte anche lei ha bisogno di muoversi, e ai nostri amici si perdona tutto, sebbene con un po’ di dispiacere per i malanni che fanno.
Mio marito, infatti, rimane perplesso quando lo sgrido se combina un guaio, di fronte al fatto che il gatto può rompere qualsiasi oggetto.
Per fortuna, non possiedo vasi cinesi antichi, e comunque Lulina è bravissima, e l’unico coccio che ha involontariamente fatto cadere era un ricordo della mia nonna…
E poi, perlopiù dorme, o rimane stesa a fissare chissà che cosa.
Quando comincia a miagolare, per essere accarezzata, non demorde di fronte al rifiuto!
Ed ecco la tenerezza infinita: le coccole, gli strofinamenti, le fusa, i bacini naso a naso.
E’ così intelligente, Lulina, che di notte, se ha bisogno di qualcosa, sa muovere i pendenti di un portacandela sul mio comodino, svegliandomi con un suono dolce, e mettendomi ai suoi ordini.
Per lei ci sono cucce e teli ovunque, qualunque sia la stanza che desidera abitare.
Pirata e Luparina, detta Rina, invece, vivono fuori, nel cortile.
Li ho adottati, quando la mamma, grigia, magra come la Lupa di Dante (da cui il nome: un incrocio di Lupa e Grigina), è arrivata piuttosto malconcia.
Visto che le davo sempre da mangiare, riprese le forze, qualche giorno dopo ha portato con sé il suo cucciolo, bianco e nero, con una chiazza nera sull’occhio (da cui il suo nome: Pirata).
Sono rimasti selvatici, infatti non si lasciano avvicinare più di tanto ed è stata un’impresa titanica sterilizzarli.
Mentre Rina è sempre vicina, Pirata se ne va in giro, e per giorni non si vede.
Ma la mia voce la riconosce e, al mio richiamo, arriva al momento del pasto, quando è affamato.
Li amo come figlioli prodighi, che non si rendono conto di quanto mi fanno soffrire se non li vedo tornare, ma al contempo rispetto la loro libertà.
Cari amici,
vi consiglio vivamente di prendere un gatto con voi!
Non potete immaginare quanto vi ripagheranno per la cura che saprete offrire.
Immagine dal Web.
Preciso che la Giornata, Mondiale del Gatto ricorre il giorno 8 agosto.