torna l’incubo Covid e ci coglie impreparati
E noi
Noi pensavamo
d’avere diritto a tutto.
Che anche i fiori sbocciassero
per accontentarci.
Invece ci attendeva
la tempesta perfetta,
il contagio virale,
l’agonia degli abbracci,
la paura dell’altro.
E rimanemmo muti,
nelle stanze comode,
nei salotti accoglienti,
rimuginando scontento,
maledicendo il fato.
La terra respirò, riprese fiato,
si alleggerì dei nostri vizi,
tutto divenne verde d’erba,
prato punteggiato di colori.
Nel mare il mormorio dell’onda
divenne ringraziamento
per la tregua agognata,
guizzanti pesci si confusero
alla spuma del blu trasparente.
Niente rombi nel cielo,
nessun aereo a disturbare il sole.
Un magico silenzio
calò sopra la sera,
la notte risentimmo i grilli
e vedemmo la luce delle lucciole.
Questa pausa ha un che di vitale,
un respiro che sa di rimpianto,
una dolce malinconia
di tempo andato.
Ci sta parlando all’anima,
ci sta dicendo di rallentare,
di soffermarci accanto a chi ci ama,
di respirare ogni singolo attimo,
di abbracciare fin quando abbiamo tempo,
di ascoltare i battiti del nostro cuore.
la foto di copertina è di Giulia Minolfi
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