25 NOVEMBRE 2021
Una di fronte all’altra
Prego, si accomodi!
Grazie.
Si siede stancamente poi mi guarda in silenzio.
Chi ha affrontato la paura, spesso tace, aspetta che siano gli altri a parlare. Si, perché la paura toglie sicurezza, riduce l’autostima, riporta a chi la provocò.
Una di fronte all’altra, le do il tempo di rilassarsi un po’ e dopo inizio a parlare.
Ora sei al sicuro, in questo posto nessuno ti troverà.
Bastano queste parole a distenderle i lineamenti,
A regolarizzarle il respiro, a farle appoggiare le spalle allo schienale della sedia.
Quante volte ho visto questa scena?
Quante volte mi è toccato questo compito grave ma a cui tengo? Inizio con le domande di routine e lei risponde tranquilla ma quando chiedo di lui, torna ad agitarsi come se anche il solo nome avesse su di lei il potere di turbarla. Poi diventa un fiume in piena, allinea violenze verbali e fisiche, minacce di ogni tipo e mentre ascolto una sequenza interminabile di aggressioni penso a quante donne non denunciano, non si ribellano perché non sono indipendenti e rimangono nella condizione di vittime alla mercè di un violento, potenzialmente assassino.
Una di fronte all’altra, una che si racconta e l’altra
che ascolta, che sa trovare soluzioni, che la sera, quando torna a casa cerca di accantonare quel coinvolgimento emotivo, giusto per ricaricarsi e cercare altre soluzioni.
Aiutare è il più bello dei verbi, aiutare una donna vittima di Violenza Domestica è il miglior lavoro che si possa fare.
1522, un numero che può salvare la vita.
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