A Carla, che fa trovare al marito la cena pronta e i figli a letto e che sa che anche stasera non avrà neanche uno sguardo di riconoscenza,
a sua madre, che pensa che tanto, s’è sempre fatto cosi.
A Giovanna, che passa le notti in bianco accanto al figlioletto e urla dentro un grido soffocato,
a sua madre che le ha insegnato che bisogna sopportare.
A Vittoria che ha fatto un figlio perché era fuori tempo massimo, figlio di un amore che non c’è mai stato,
a sua madre che le ha confessato che anche lei non ha mai amato.
A Monica, che si sente in colpa perché è in trasferta e non può andare al ricevimento delle insegnanti,
alle insegnanti, che le chiedono se non può mica rimandare il lavoro!
A Giulia, che ha due lauree e che si morde le labbra quando in ufficio la chiamano “signorina”,
alle sue colleghe, che sospirano e dicono che ci sono già passate.
A Graziella che chiede di poter avere giorni di lavoro in smart working, per poter conciliare il suo ruolo di professionista e quello di mamma,
alle altre donne dell’azienda che “sì, così almeno posso fare le lavatrici con calma!”
A Paola, che per aver ottenuto questo ruolo di direttrice sente di dover dimostrare di “avere le palle”,
a tutte le professioniste che guardano in silenzio il soffitto di cristallo.
A Federica, che è fiera di suo marito perché si è detto disponibile a cambiare i pannolini,
alle zie che “quanto sei fortunata ad averlo sposato!”
A Veronica che mangia di nascosto per soffocare un vuoto di carezze, sguardi, attenzioni,
alle amiche che le dicono che tanto gli uomini sono tutti uguali.
A Sandra che da quando si è separata organizza la vita sua, quella dei figli e anche quella dell’ex marito,
alle donne che credono che la gestione familiare sia affar loro, da qui all’eternità.
A Eleonora che da quando è diventata grande sente il disagio di sguardi troppo attaccati al suo corpo,
alle amiche che pensano ancora che l’uomo è cacciatore.
A Francesca, che ha scoperto che suo marito l’ha tradita con un’altra,
all’altra, che si è sentita dare della puttana.
Per ognuna di queste donne ce n’é una, gemella, che ha alzato la testa e non ci sta.
Ne basta una sola. Una sola può!
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